Tratto da “La Scomparsa dell’Universo” di Gary Renard – © 3V Edizioni
Una delle cose che mi piacciono del capolavoro spirituale “Un Corso in Miracoli “ è che il sesso non è assolutamente considerato un problema. Non c’era alcun giudizio sul comportamento. L’unica domanda è: cosa desidera avere lo studente come propria identità, il corpo o lo spirito? Se sceglie lo spirito, non significa che non può più fare sesso. Insistere sulla castità per se stessi o per chiunque altro è giudizio piuttosto che perdono, anche se per qualcuno può essere perfettamente appropriato scegliere la castità se vuole. Non desiderare il corpo come propria identità significa semplicemente che alcuni studenti, a un certo punto, ricordano quello che loro e i loro partner sono veramente. Per chi è innamorato, il sesso può essere usato come un simbolo di unione e manifestazione dell’amore.
Tutte le esperienze, sesso compreso, sono stati mentali: anche se l’illusione è di sperimentarle nel corpo. Mi ricordo di una volta che andai in una chiesa a Boston per ascoltare una conferenza di due monaci buddisti cresciuti vicino al confine tra l’India e il Tibet. Dopo la conferenza le persone del pubblico potevano fare delle domande. Per lo più si trattava delle solite belle domande “spirituali” che normalmente la gente fa in queste occasioni. Poi però una donna ebbe il coraggio di alzarsi e chiedere ai monaci come potevano stare così a lungo – in un caso, trent’anni – senza fare sesso. Il monaco che aveva praticato la castità più a lungo, e che parlava un ottimo inglese, come quello del Dalai Lama, ci pensò un attimo e poi sorprese il pubblico con la sua risposta: “Quando vieni in continuazione, non fa alcuna differenza”.
Dal punto di vista delle mie nuove esperienze, ora potevo vedere che la risposta di quel monaco felice era in linea con la risposta del “Corso” al dilemma di rinunciare al mutevole universo illusorio. Quello che offriva lo Spirito Santo era qualcosa di costante rispetto all’esperienza precaria e inaffidabile che ogni mente, apparentemente separata, vive.