Intervista a puntate a Gary Renard, autore della trilogia “La Scomparsa dell’Universo”
Tratto da “Buddha at the Gas Pump – Interviste con persone “comuni” spiritualmente risvegliate”.
“Buddha at the Gas Pump” è un sito che raccoglie e pubblica una serie di interviste fatte a persone spiritualmente risvegliate. Ce ne sono più di 300 .
L’ospite di oggi è Gary Renard, autore della trilogia La Scomparsa dell’Universo. Gary tiene conferenze in tutto il mondo, insegnando i principi di Un Corso in Miracoli, che è l’argomento fondamentale sul quale si basano tutti i suoi libri.
Nel 1992 Gary iniziò a ricevere le visite di due persone in carne e ossa, due maestri ascesi, che si identificarono come Arten e Pursah. Nei libri di Gary sono loro i principali insegnanti mentre lui è lo studente. Questi libri acclamati dalla critica di tutto il mondo sono stati sono tradotti in 22 lingue. Quindi, benvenuto Gary, quello che spero che faremo in questa intervista è portare alla luce tutti i punti principali di ciò che insegni, cosa ne dici? Cosa hai imparato negli ultimi 20, 25 anni? Mi rendo conto che è un compito arduo, possiamo toccare i punti principali e discuterne come meglio possiamo. Bene, puoi farci una premessa di base di quello che ti è successo? Com’è iniziata questa faccenda per te?
Gary: La mia vita è sembrata svolgersi in cicli di circa 14 anni. Il primo fino a 14 anni è stato abbastanza normali: ero un ragazzino felice, abbastanza intelligente e ben integrato. Ero anche un buon giocatore di baseball , insomma quello è stato un periodo della mia vita piuttosto bello.
Poi, a circa a 14 anni ho iniziato a deprimermi, non sapevo perché, ma sono caduto in depressione, una depressione che è durata circa 14 anni. A 28 anni potevo solo dire che la metà della mia vita era stata un’esistenza miserabile. Allora non avevo idea di cosa fosse la spiritualità e non avevo un sistema di pensiero. Una delle cose che oggi sottolineo è l’importanza di avere un sistema di pensiero poiché, senza di esso, la propria mente si scatena come un animale selvaggio. Deve essere addestrata.
A circa 28 anni, l’unico amico che mi era rimasto – Dan – mi ha praticamente trascinato a fare una cosa che si chiamava “EST training”.
Ciò che EST ha fatto è stato quello di darmi un sistema di pensiero. Questo sistema in realtà è stato piuttosto buono, non buono come Un Corso In Miracoli, percorso che avrei intrapreso in seguito, ma buono.
Mi ha dato un sistema coerente per interpretare tutto ciò che vedevo nel mondo in modo positivo. E direi che, in un anno o due, mi ha davvero fatto uscire dalla depressione. La ragione per cui racconto questa cosa è perché è il modo in cui si pensa che determina il modo in cui ci si sente. Molte persone ritengono di pensare in un certo modo a causa del modo in cui si sentono, e non si rendono conto che la ragione per cui si sentono in quel modo è dovuta ai pensieri che avevano in precedenza e che sono stati la causa di quell’esperienza.
I 14 anni successivi li trascorsi impegnato in un percorso spirituale che iniziò con EST e poi toccò anche altre discipline come il buddismo e l’induismo. È stato allora che ho iniziato a sperimentare la meditazione. Ero molto bravo a meditare. Riuscivo a raggiungere l’assoluta immobilità, un luogo della mente dove non ci sono pensieri di nessun genere che interferiscono.
Quello fu un ottimo strumento di allenamento per quello che doveva succedere in seguito. Poi a circa 42 anni finalmente ero pronto per dialogare con i miei insegnanti, ed è per questo che mi sono apparsi allora.
A quarantadue anni e vivevo a Poland Spring, nel Maine, in cima a una collina dove c’erano più cervi che persone. Un giorno uscendo dallo stato di meditazione ho visto, sedute sul divano del mio salotto due persone. Una donna affascinante, dall’aspetto assolutamente squisito, e un ragazzo che, al momento, lasciatemelo dire, non attirò la mia attenzione allo stesso modo …
Lei iniziò a parlarmi e quello che mi diceva sembrava essere piuttosto interessante. Non c’era nulla in loro che potesse spaventarmi. Immagino che la gente potrebbe chiedersi: “Beh, perché non ti sei messo ad urlare e non sei corso fuori dalla stanza, quando hai visto quei due?”
E la risposta potrebbe essere: perché erano molto pacifici – molto tranquilli. Avevano uno sguardo e un’espressione che ispirava pace e tranquillità. Non c’era nulla di cui preoccuparsi. Non c’era nulla di cui avere paura.
Dato che stavo meditando ero molto rilassato, ma questo, vista la stranezza della situazione, per alcuni istanti mi ha fatto pensato: beh forse ho meditato troppo. La prima volta mi hanno fatto una visita piuttosto breve, dicendomi che sarebbero tornati la settimana successiva. Non sapevo se credergli, ma dopo una settimana sono tornati davvero.
La prima volta non li avevo visti apparire ma li avevo visti scomparire, e la cosa era avvenuta istantaneamente. Come se avessi cambiato canale con il telecomando o una cosa del genere. Non ci sono stati riti particolari o scoppi di colori o cose così; semplicemente sono scomparsi, in un istante. La settimana dopo, improvvisamente, sono riapparsi e hanno cominciando subito a parlarmi, ero piuttosto sorpreso.
Era quello che dicevano che attirava la mia attenzione. Poiché dicevano esattamente quello che io dovevo sentire in quel momento. Ero pronto, non solo per il non-dualismo, ma ero pronto anche per un ulteriore passo in avanti, che spiegherò in seguito e che chiamerò puro non-dualismo, passo che coinvolge Dio come realtà ultima.
Così a 42 anni ero davvero pronto ad affrontare quel tema. I primi 10 anni del terzo ciclo sono stati spesi nello studio di Un Corso In Miracoli e, contemporaneamente, alla stesura, de La Scomparsa dell’Universo: libro che è cronaca veritiera della mia vita di quel periodo.
Dopo circa 1 anno il libro è stato pubblicato. Durante tutto il periodo che ho passato a scriverlo non avevo alcuna garanzia che qualcuno lo avrebbe mai pubblicato.
Non sapevo se sarebbe mai stato letto, ma è poi successe, ed è stata una piacevole sorpresa.
Avevo praticamente dedicati 14 anni della mia vita allo studio di Un Corso In Miracoli, ed ora ero pronto a fare un passo che prima non avrei mai pensato di fare: lasciare il NewEngland. Ma ero abbastanza sicuro di quella scelta e così a 56 anni mi sono trasferito in California. (fine prima parte)
Puoi ascoltare l’intervista audio in inglese qui