Tratto da “Le Vite In Cui Gesù e Buddha Si Sono Incontrati” di Gary Renard – © 3V Edizioni
Ecco quello che Arten e Pursah, i maestri illuminati che da più di 25 anni appaiono a Gary Renard, ci dicono in alcuni passaggi dei loro libri in merito all'illuminazione.
ARTEN: (parlando di Gesù).… noi non intendiamo che Gesù era più sveglio nel sogno, intendiamo che si era risvegliato dal sogno. Questa non è una piccola differenza, Gary. L’essere apparentemente più svegli nel sogno è quello che moltissime persone definiscono illuminazione, ma non è questo che stiamo insegnando. A un cane si può insegnare al massimo a essere più attento ed efficiente e a vivere la sua cosiddetta vita al massimo, come si può insegnare quasi a tutti ad alzare il proprio livello di coscienza. Si può sempre insegnare ad avvicinare il sogno con un modello di pensiero intelligente, nel tentativo di realizzare qualcosa di più, diverso o migliore. Ma nostro fratello Gesù era completamente fuori dal sogno. Non sosteneva un metodo che rendesse il delirio più gestibile, o che spiegasse come lottare per esprimere il sé in modo da non morire con un potenziale insoddisfatto. Tali esercizi possono far stare meglio temporaneamente, ma si continua comunque a costruire la propria casa sulla sabbia.
Gesù non si opponeva al fatto di migliorare la vita, ma il suo interesse era più rivolto alla Fonte della guida piuttosto che a quanto emergeva dalla guida stessa, perché conosceva gli enormi benefici a lungo termine che avrebbe avuto la mente nell’essere un vero seguace dello Spirito Santo. Il vero obiettivo non è rendere migliore la propria vita; ma il risveglio da ciò che si pensa sia la propria vita! Solo allora si può costruire la Casa sulla roccia. Il messaggio di Gesù non aveva nulla a che fare con l’osservare il mondo. Quando il corpo starà per morire, che cosa si potrà fare con quello che si crede sia il mondo? Il mondo può solo essere abbellito, ma non può essere portato da nessuna parte.
Quando si è realmente svegli, quello che prima sembrava essere reale, viene riconosciuto per quello che era: un sogno folle. Poi, lo si dimentica, o per lo meno lo si considera privo di senso. Come i sogni che hai fatto la scorsa notte e che non ricordi più. La tua vita attuale e quella di tutti gli altri scompare, e quando tutti raggiungono lo stesso stato di illuminazione anche l’universo scompare, per lasciare il posto all’Universo di Dio: cioè il Cielo.